SALICE TERME Un’accelerazione elettrica verso l’inclusione. È questo il senso profondo dell’evento tenutosi sabato presso la Fondazione Don Gnocchi di Salice Terme, dove l’associazione No Barriers ODV ha presentato ufficialmente la sua prima moto elettrica da cross, la Nicot. Un mezzo silenzioso e potente, nato non per gareggiare, ma per emozionare, coinvolgere e – soprattutto – abbattere barriere.
L’iniziativa segna un nuovo traguardo nel percorso di mototerapia avviato nel 2020 dall’associazione: un’attività che ancora oggi, nonostante l’esperienza sul campo e il sostegno di educatori, terapisti e medici, viene talvolta fraintesa o sottovalutata.
“Non sono gli opinionisti a definire l’efficacia di ciò che facciamo, ma i professionisti che lavorano ogni giorno con persone con disabilità e ci chiedono di tornare”, spiega Ernest Pozzali, presidente di No Barriers ODV. Per chi lavora nel mondo della disabilità, non servono dati accademici per riconoscere l’impatto di un ragazzo con autismo che sale su una moto, guarda avanti e sorride.
La mototerapia non è un intrattenimento fine a sé stesso, ma un’esperienza trasformativa che stimola fiducia, orientamento corporeo, relazione e partecipazione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, rientra a pieno titolo tra le Terapie Non Farmacologiche (TNF): interventi educativi e relazionali che affiancano le cure cliniche tradizionali e contribuiscono al benessere globale della persona.
Da cinque anni, l’associazione ha organizzato oltre cento giornate di mototerapia, coinvolgendo migliaia di persone con disabilità motorie, sensoriali e cognitive, sempre in collaborazione con strutture sanitarie e operatori formati. Ogni mezzo è pensato per essere accessibile e adattabile: moto, quad, tricicli e sidecar compongono un parco veicoli progettato per offrire esperienze significative in sicurezza.
La nuova Nicot, acquistata grazie a una raccolta fondi in memoria di un amico scomparso, rappresenta una tappa simbolica: una moto che unisce tecnologia, sostenibilità e inclusione, pronta a portare ancora più lontano il messaggio di No Barriers.
Perché, come sottolinea il motto dell’associazione, qui si va Oltre la mototerapia: verso un’idea di cura che mette al centro la persona, le sue emozioni e la possibilità, concreta, di sentirsi viva e presente. Anche – e soprattutto – in sella a una moto.