BRONI Domenica 25 maggio alle ore 17 il sipario del Teatro Carbonetti di Broni si alzerà su Il meraviglioso Mago di Oz, spettacolo conclusivo del laboratorio teatrale promosso all’interno del progetto Centro Famiglia “Fantasia”. Un appuntamento atteso che non rappresenta soltanto un momento culturale, ma anche una festa per la comunità, sintesi perfetta tra arte, educazione e sostegno alle famiglie.
Sul palco saliranno sedici giovani interpreti della compagnia PAC – Piccoli Amici del Carbonetti – che da mesi si impegnano con entusiasmo nelle prove settimanali, affiancati dalla regista Anna Paola Pettinari, curatrice dell’adattamento del celebre racconto di L. Frank Baum. Un progetto costruito con cura e passione, arricchito da musiche originali del maestro Roberto de Mattia, scenografie e costumi di Catia Destefani e luci firmate da Valerio Varesi.
Lo spettacolo nasce nell’ambito del Centro Famiglia “Fantasia”, iniziativa sostenuta da Regione Lombardia tramite ATS Pavia e sviluppata nell’Ambito di Broni e Casteggio. A coordinare l’evento, l’associazione “Amici del Teatro Carbonetti”, in sinergia con numerose realtà locali tra cui la Casa di Comunità “Arnaboldi”, l’ASST di Pavia e altri 14 enti pubblici e del terzo settore.
Il progetto teatrale si inserisce in un più ampio percorso di promozione del benessere familiare e sociale. «Il Centro Famiglia sta diventando un punto di riferimento per il territorio – ha dichiarato il sindaco di Broni Antonio Riviezzi – un luogo in cui le istituzioni collaborano per costruire risposte condivise ai bisogni delle famiglie».
Alla rappresentazione parteciperà anche l’assessore regionale Elena Lucchini, che ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa e ringraziare tutti i soggetti coinvolti. «Il teatro – ha spiegato Marco Rezzani, presidente dell’associazione “Amici del Teatro Carbonetti” – è un potente strumento di crescita personale e collettiva, capace di unire giovani, famiglie e territorio in un’esperienza condivisa e significativa».
Un evento che unisce cultura, educazione e solidarietà in una delle forme più alte: il teatro come linguaggio universale di comunità.