STRADELLA Quattro cittadini di origine marocchina sono stati arrestati ieri mattina dai Carabinieri della Compagnia di Stradella, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Pavia. I soggetti sono accusati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi ed estorsione aggravata in concorso. Gli arrestati si trovavano già detenuti per reati collegati a quelli oggetto dell’odierna operazione nelle carceri di Pavia, Voghera, Poggio Reale (Napoli) e nell’istituto penitenziario di Gorgona (Livorno).
L’indagine ha avuto origine da una serie di episodi violenti avvenuti tra Broni e i comuni limitrofi, tra cui un tentato omicidio risalente all’aprile 2022. Le aggressioni, mirate contro altri soggetti di origine magrebina, sembrano avere come movente la volontà del gruppo criminale di mantenere il controllo assoluto delle piazze di spaccio locali, impedendo scissioni interne e punendo severamente i tentativi di emancipazione da parte dei complici. Tra i casi più gravi, l’estorsione subita da un loro connazionale, M.Y., nel novembre 2022, sequestrato, minacciato con una pistola, legato e picchiato per essere costretto a rientrare nel sistema di spaccio sotto il loro controllo, attivo tra Broni e Varese.
Decisivo per il successo dell’indagine il massiccio lavoro di intercettazione telefonica: oltre 22.000 conversazioni ascoltate dagli inquirenti hanno permesso di ricostruire i ruoli dei vari membri della rete, i flussi dello spaccio e i movimenti giornalieri del gruppo. La gestione del traffico di stupefacenti — principalmente cocaina, eroina e hashish — fruttava in media circa 3.000 euro al giorno, con un’organizzazione capillare e spietata. Il sistema prevedeva l’uso di telefoni “citofono”, tramite i quali i clienti, per lo più tossicodipendenti provenienti anche dalla provincia di Piacenza, prendevano contatto per ordinare la droga e ricevere le indicazioni per la consegna.
Le piazze di spaccio erano accuratamente scelte tra aree boschive e zone periferiche dei comuni di Broni e Barbianello, individuate per la loro posizione defilata e la facilità di controllo visivo del territorio. I luoghi venivano spesso identificati con nomi in codice, come “la Colombaia”, “la Xilopan”, “Cimitero”, “Casettina nella stradina” e “Casettina della notte”. Le postazioni venivano cambiate frequentemente, anche più volte al giorno, per eludere l’attenzione degli abitanti e delle Forze dell’ordine. Il gruppo, ben radicato sul territorio, mostrava una notevole capacità organizzativa, con metodi violenti e intimidatori per consolidare la propria supremazia e impedire interferenze esterne.
L’operazione condotta dai Carabinieri rappresenta un duro colpo per il traffico di droga nella zona e testimonia l’efficacia di un’indagine accurata, fondata su mesi di attività investigativa, che ha permesso di smantellare una rete criminale tanto redditizia quanto pericolosa.