VOGHERA Un importante traguardo medico è stato raggiunto nei giorni scorsi all’Ospedale Civile di Voghera, dove è stata eseguita una procedura di enteroscopia a doppio pallone associata a un ‘sistema di ancoraggio magnetico’, al fine di diagnosticare e trattare un sanguinamento dell’intestino tenue, difficile da individuare e da raggiungere con le tecniche tradizionali. Un intervento di enteroscopia realizzato per la prima volta non solo in Italia, ma – come certificato dall’azienda produttrice del nuovo strumento – al mondo.
Si è trattato del caso di un paziente pavese sui settant’anni, che presentava numerosi accessi al Pronto Soccorso e ripetute trasfusioni per episodi di anemia acuta dovuti a sanguinamenti intestinali. In precedenza erano stati eseguiti vari accertamenti, inclusa l’enteroscopia con videocapsula endoscopica, che aveva individuato una lesione sanguinante situata in profondità nel piccolo intestino. Tuttavia, nessuna procedura precedente era riuscita a raggiungere e trattare la fonte del sanguinamento, a causa della particolare condizione anatomica dovuta alle strette angolature del piccolo intestino non superabili.
La procedura, eseguita qualche giorno fa dalla dottoressa Costanza Alvisi, direttore della struttura complessa di endoscopia digestiva di Voghera, è durata circa un’ora ed è stata condotta con successo e senza complicanze in anestesia generale, segnando un punto di svolta nella gestione dei sanguinamenti intestinali profondi. Al termine della procedura, dopo un periodo di osservazione, il paziente è stato subito dimesso ed inviato al domicilio.
Questo risultato è stato possibile grazie al grande lavoro congiunto e alla visione sinergica e condivisa di diversi professionisti di Asst Pavia dell’Ospedale di Voghera. Oltre alla dottoressa Alvisi, sono stati fondamentali i ruoli del dottor Paolo Minerba, dirigente medico di endoscopia, del dottor Maurizio Raimondi, direttore di anestesia e rianimazione e del dipartimento emergenza urgenza, della dottoressa Mariangela Lodi, direttore della farmacia ospedaliera, e della coordinatrice infermieristica dottoressa Emanuela Casarini.
“L’introduzione di questa nuova tecnologia – ha sottolineato la dottoressa Alvisi – è il frutto di una collaborazione strutturata tra medici, infermieri, anestesisti e direzione strategica di Asst Pavia, che ha permesso al nostro ospedale di porsi all’avanguardia nell’endoscopia digestiva internazionale. I sanguinamenti del piccolo intestino sono tra le patologie più complesse da diagnosticare e da trattare. Spesso i pazienti devono affrontare numerosi ricoveri, esami ripetuti, trasfusioni frequenti e accessi urgenti al pronto soccorso, con un impatto elevato sia sulla loro qualità di vita, sui rischi e sui costi per il Sistema sanitario nazionale.”
La possibilità di identificare con precisione la causa e intervenire in modo minimamente invasivo rappresenta un cambio di paradigma nella gestione di questi casi. La struttura complessa di endoscopia digestiva di Asst Pavia si occupa della diagnosi e del trattamento endoscopico delle patologie benigne e maligne dell’apparato digerente, con un approccio orientato alla massima qualità, all’innovazione e alla medicina di precisione.
Questa procedura assolutamente innovativa rappresenta un importante passo avanti nella sinergia tra innovazione tecnologica e assistenza clinica, confermando il ruolo della struttura di endoscopia digestiva di Asst Pavia come centro all’avanguardia nell’applicazione delle tecniche più moderne di endoscopia digestiva. Mai nessuno, infatti, aveva utilizzato prima dell’ospedale di Voghera questo nuovo strumento per interventi di enteroscopia.