SANTA MARIA DELLA VERSA Dopo quasi quattro anni di indagini, i Carabinieri della Compagnia di Stradella sono riusciti a dare un nome a uno dei due uomini che, nella notte del 28 novembre 2021, tentarono un furto in un’azienda agricola di Santa Maria della Versa. L’uomo, un 51enne senza fissa dimora, è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Pavia per i reati di ricettazione e riciclaggio, commessi in concorso con un complice ancora non identificato.
Quella notte, il proprietario dell’azienda aveva notato due individui aggirarsi nel proprio giardino e, intuendo le loro intenzioni, aveva chiamato il numero d’emergenza 112. I ladri, scoperti, si erano dati alla fuga a bordo di una Volkswagen Golf scura. Pochi minuti dopo, i militari di Stradella avevano intercettato un’auto con le stesse caratteristiche lungo la Via Emilia. Ne era seguito un inseguimento ad alta velocità, terminato sulla statale 10, dove i fuggitivi avevano abbandonato il veicolo, scappando poi a piedi nei campi circostanti.
Dagli accertamenti era emerso che la Golf risultava rubata alcuni mesi prima a San Colombano al Lambro, mentre la targa montata era stata a sua volta sottratta nella provincia di Piacenza. All’interno dell’auto i Carabinieri avevano trovato arnesi da scasso, una pistola giocattolo e diversi oggetti in argento, restituiti successivamente al legittimo proprietario. Tra gli indizi raccolti vi erano anche alcuni indumenti – guanti e cappellini – immediatamente inviati ai laboratori del RIS di Parma per le analisi genetiche.
Le prime verifiche non avevano portato a risultati utili: i profili di DNA isolati non risultavano presenti nelle banche dati italiane. Soltanto di recente, grazie alla collaborazione con le autorità francesi, uno dei profili è stato collegato con certezza al 51enne oggi denunciato. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine e coinvolto in episodi simili in Francia, era stato schedato nel database genetico di quel Paese, permettendo così di risalire alla sua identità e di chiudere un cerchio investigativo rimasto aperto per anni.
L’indagine rappresenta un esempio di cooperazione internazionale e di come la tecnologia forense, unita alla costanza investigativa, possa restituire risposte anche a distanza di tempo.