PAVIA Ottant’anni e non sentirli. È il caso del riso Carnaroli, il cosiddetto “re dei risi”, protagonista questa mattina al Mercato Coperto di Campagna Amica in viale Golgi 84 a Pavia, dove Coldiretti Pavia ha organizzato una masterclass per celebrarne la lunga storia e, soprattutto, per aiutare i consumatori a riconoscerne l’identità autentica. L’obiettivo dell’iniziativa era chiaro: imparare a distinguere il vero Carnaroli Classico dalle varietà moderne che, pur essendo simili per caratteristiche agronomiche, presentano differenze organolettiche rilevanti.
Nel corso dell’evento, i partecipanti hanno potuto prendere parte a degustazioni comparative di tre tipologie di riso: il Carnaroli Classico pavese, il Caravaggio e il Leonidas CL. Ogni varietà è stata proposta sia in bianco sia sotto forma di risotto, preparato dalle cuoche contadine Renata Laria (dell’agriturismo N’Uovo di Cassolnovo) e Donatella Quaroni (della Tenuta Borgolano di Montescano). Un viaggio nel gusto che ha permesso ai presenti di confrontare sapori, consistenze e profumi, compilando infine un questionario anonimo per valutare quanto il palato riesca a distinguere l’originale dai suoi “fratelli” più recenti.
Non tutti sanno, infatti, che oggi anche varietà derivate possono essere vendute come “Carnaroli”. È il caso di Caravaggio e Leonidas, sviluppate negli ultimi anni per migliorare la resa agricola e la resistenza a malattie e condizioni climatiche avverse. Tuttavia, queste varietà, pur legittime dal punto di vista commerciale, si discostano dal punto di vista sensoriale dal Carnaroli originale selezionato nel 1945. Solo la dicitura “Carnaroli Classico” o “Carnaroli da Carnaroli Pavese” garantisce che il riso in questione appartenga alla varietà storica, quella che oggi compie 80 anni.
«Il Carnaroli Classico non è soltanto una varietà di riso: è un patrimonio storico e culturale del nostro territorio che merita di essere preservato e tramandato», ha dichiarato Silvia Garavaglia, Presidente di Coldiretti Pavia. La masterclass di oggi si inserisce in un ampio calendario di eventi promossi da Coldiretti per valorizzare l’autenticità di questa eccellenza risicola, contrastando la confusione che spesso disorienta i consumatori.
L’evento, intitolato “Il chicco giusto”, è stato organizzato in collaborazione con Monica Bramini, studentessa del corso di laurea in “Agri-Food and Sustainability” dell’Università di Pavia, e rappresenta un esempio concreto di sinergia tra mondo agricolo, ricerca accademica ed educazione alimentare. I dati raccolti durante la degustazione contribuiranno infatti a uno studio sulle percezioni dei consumatori rispetto alle diverse varietà di riso.
A impreziosire la mattinata anche la partecipazione del giornalista ed esperto di riso Attilio Barbieri, che ha offerto spunti interessanti su un prodotto tanto comune quanto, spesso, poco conosciuto nella sua complessità. E mentre i partecipanti alla masterclass si sono immersi in un’esperienza gustativa e formativa, i risotti sono stati poi condivisi anche con il pubblico del mercato, trasformando l’intera giornata in una vera festa del gusto e della tradizione.