Futsal Bressana, buona la prima. Conclusa la stagione d’esordio con un onorevole sesto posto

BRESSANA BOTTARONE – Alla fine è arrivato un pagellino più che sufficiente per il Futsal Bressana (gruppo A.S.D. Bressana Sport), unica compagine di “calcio a 5” di tutto l’Oltrepò, che ha chiuso la sua prima stagione di serie D. Nei giorni in cui il movimento provinciale registra, purtroppo, la retrocessione del capofila Pavia C5 dalla serie B, buone notizie arrivano dal club arancionero che ha sede nella storica palestra di piazza Marconi a Bressana Bottarone. Un 6° posto più che dignitoso per gli orange, frutto di 9 vittorie, altrettante sconfitte, 4 pareggi, ma soprattutto di un girone di ritorno con un ruolino di marcia da play-off. Play-off che, purtroppo, non sono arrivati per pochi punti, ma il Bressana Futsal ha saputo giocare a testa alta contro le grandi del campionato, vinto dal Superga Vigevano, e nell’ultima giornata ha addirittura fermato il Villa Cortese negandogli la promozione al piano di sopra.

E’ bello il mondo del futsal: ha poco a che vedere con il calcio “maggiore” e non si tratta di assistere alle solite partitelle di calcetto fra amici come i luoghi comuni possono suggerire. In quello strutturato sotto l’egida della LND ci sono regole ben precise, ritmi veloci e serrati, quasi frenetici, un’intensità che – anche a livello di una serie D regionale – batte di gran lunga altri sport come basket e pallavolo. Mauro Troisi è stato un giocatore polivalente nella squadra bressanese. Principalmente utilizzato come “pivot” (attaccante), ha però ricoperto anche altri ruoli. La sua carriera calcistica nel mondo a “11” è stata lunghissima, iniziata all’età di 6 anni e sviluppatasi indossando diverse maglie (Don Orione, Casei Gerola, Vogherese, Castelnuovo Scrivia, Lungavilla e Castelletto). Dopo l’esperienza di un solo anno ad allenare la formazione juniores a Voghera, ha deciso di buttarsi nel mondo del calcio a 5.

La scorsa estate il neonato club di futsal bressanese ha aperto le porte a chi aveva voglia di interpretare una realtà differente dal calcio tradizionale che tutti conosciamo – ci ha raccontato Troisi – Un’esperienza sul campo iniziata a settembre e terminata lo scorso 20 aprile.Come ogni società che parte da zero, le cose all’inizio non sono andate per il sottile. Con molta pazienza e dedizione abbiamo iniziato questo campionato con molte difficoltà, sia come numero di giocatori che come organizzazione, disputando un girone di andata molto sofferto. Tuttavia, chi è rimasto, chi ci ha creduto e soprattutto chi è arrivato a darci una mano e a far parte di questo gruppo (allenato da mister Mauro Parenti), con le dovute tempistiche ha creato un gruppo basato sull’amicizia, sul sacrificio e sulla passione, che col tempo ha dato ottimi risultati. Il girone di ritorno è stato l’esatto opposto di quello d’andata, essendo arrivati all’ultima di campionato a giocarci una piccola chance per fare i play-off, in un virtuoso e ostico match contro Villa Cortese, conclusosi 1-1”.

Il Superga di Vigevano ne ha approfittato e si è imposto campione, sorpassando la formazione bustese all’ultima giornata. Tutto sommato il nostro è stato un bel percorso, fatto di persone che hanno avuto voglia di fare e di dare fiducia a chi è entrato a farne parte. Le spese economiche e di manutenzione della palestra impongono ora la ricerca di sponsor disposti a darci una mano in questo progetto, per far sì che i giovani possano avvicinarsi a questo sport in maniera consapevole e appassionarsi come è successo a me. Un sentito ringraziamento va alla società, al presidente Marco De Santis, a mister Mauro Parenti, al dirigente Massimo Zecchillo e ai miei compagni Nicola Binaschi, Gino Mendoza, Ludovico Callegari, Samuele Bruni, Salvatore e Matteo Buetto, Ruggero Morini e Ben Wassin”.

Gli ha fatto eco proprio Samuele Bruni, anche lui con un passato nel calcio a “11” fra giocatore, allenatore e dirigente, e poi la svolta nel ‘futsal’. “Abbiamo fatto un po’ di fatica all’inizio, ma imparando i meccanismi del nuovo sport è andato molto meglio il girone di ritorno. Il calcio a 5 ha dinamiche sicuramente diverse, un’organizzazione diversa, molto più leggera che sfugge a quelle problematiche che purtroppo assillano il calcio a 11, anche locale, dove c’è sempre il dirigente che ci mette becco, il giocatore che gioca perché è raccomandato, ecc.. La serie D, nonostante sia l’ultima categoria, è già un campionato qualitativo, che consente una visibilità a livello regionale e chi si impegna riesce a disputare categorie più soddisfacenti rispetto alle categorie provinciali del calcio tradizionale”. Il Futsal Bressana aspetta tutti quelli che vogliono avvicinarsi a questa nuova realtà oltrepadana, e tutti quei tifosi che vorranno seguire una società che ha grosse ambizioni per il futuro prossimo.

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