Peste suina. Dal Wwf le critiche agli abbattimenti preventivi dei cinghiali

VARZI “Purtroppo qualcosa non va, continuiamo ad imboccare strade sbagliate per la tutela della nostra natura, siamo arrivati agli abbattimenti preventivi dei cinghiali contro la peste suina ma come abbiamo visto nessuno dei cinghiali abbattuti era ammalato”.

Lo sostiene Riccardo Ferlin, vicepresidente Wwf Lodigiano Pavese. Che continua: “Siamo ancora convinti che sia giusto continuare così, quando tra stagione di caccia e abbattimenti selettivi tutto l’anno, tutti gli anni, il problema non si è riusciti a risolverlo? E’ come se per il pericolo aviaria decidessimo di abbattere preventivamente tutte le galline, i tacchini e le anatre del nostro territorio anziché riflettere sul problema allevamenti intensivi”.

Ferlin spiega: “Di soluzioni in realtà ce ne sono e andrebbero maggiormente percorse tipo piani di sterilizzazione, maggiori recinzioni elettrificate, protezione dei corridoi biologici, lotta alle discariche abusive e una miglior gestione della caccia istruendo i cacciatori sul tema peste suina e abolendo ad esempio le braccate”.

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