Fondo per l’inclusione, Fontana e Lucchini: in Lombardia 16,9 milioni di euro per persone con disturbo dello spettro autistico

La Giunta di Regione Lombardia ha approvato su proposta dell’assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, il programma operativo regionale relativo al Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità.

“Questo provvedimento – commenta il presidente della Regione, Attilio Fontana – conferma la nostra attenzione verso queste tematiche e consentirà di sostenere e finanziare percorsi di inclusione sociale, attraverso progetti innovativi che puntano a creare contesti inclusivi per tutti e non solo spazi in cui supportare la persona con disturbi dello spettro autistico per essere integrata”.

“Con una cifra totale pari a 16.890.000 euro – dichiara l’assessore Lucchini – Regione Lombardia ha dato il via libera alla programmazione regionale a favore delle persone con disturbo dello spettro autistico, che prevede lo sviluppo di progetti volti alla promozione del benessere e della qualità della vita di queste persone in un contesto più ampio di inclusione sociale. Si tratta di un segnale di grande attenzione da parte dell’istituzione regionale verso le esigenze di integrazione delle persone autistiche e delle loro famiglie che affrontano quotidianamente sfide e molte volte frustrazioni, non solo per la gestione delle problematiche legate alla sfera dei ‘disturbi’ in quanto tali, ma anche e soprattutto, in termini di inclusione e integrazione in tutti gli ambiti della vita”.

“Anche in questo caso – sottolinea Lucchini – puntiamo a lavorare in rete, per garantire alle persone più fragili risposte adeguate alle loro esigenze: le linee di azioni sviluppate dovranno, infatti, essere in grado di generare percorsi virtuosi, costruendo una rete di enti del Terzo settore, Comuni e istituzioni che possano collaborare e co-progettare servizi, attività, interventi, rendendo i contesti territoriali maggiormente inclusivi”. “Regione Lombardia -conclude l’assessore – ancora una volta interviene mettendo al centro la persona, con le sue competenze e potenzialità, affinché partecipi attivamente e responsabilmente alla realizzazione del proprio progetto di vita all’interno del contesto sociale in cui sceglie di vivere”.

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