Il Pil cala solo in agricoltura. Coldiretti: “In Lombardia rischia un’azienda su due”

PAVIA – In controtendenza all’andamento generale, il valore aggiunto cala solo per l’agricoltura che fa registrare una riduzione dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e un calo dello 0,9 rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai conti economici nazionali dell’Istat per il secondo trimestre 2022 che registra un tasso di variazione del Pil del Paese in valori concatenati in aumento dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% nei confronti del secondo trimestre del 2021.

“In questa situazione – sottolinea la Coldiretti – nelle campagne della Lombardia oltre un’azienda agricola su due (51,6%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti”.

“Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi”.

“Non c’è tempo da perdere – afferma Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia –Bisogna intervenire subito sui rincari dell’energia che mettono a rischio le nostre imprese agricole e quegli spazi di autonomia e sovranità alimentare che finora sono riuscite a difendere per il bene del Paese, e con essi l’approvvigionamento delle famiglie che già devono affrontare insostenibili aumenti dei prezzi”.

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