“Incrementare la redditività delle bottiglie e aumentarne le vendite”: è l’obiettivo del neo Direttore Generale, Corrado Gallo, alla guida di Terre d’Oltrepò a partire da queste settimane

BRONI – “Incrementare la redditività delle bottiglie e aumentarne le vendite”: è l’obiettivo del neo Direttore Generale, Corrado Gallo, alla guida di Terre d’Oltrepò a partire da queste settimane. “La cantina ha, oggi, un imbottigliato che sfiora i 3 milioni di bottiglie e un patrimonio importante di clienti per il vino sfuso: questa è la base di partenza. Dovremo guardare avanti con una prospettiva che porterà Terre d’Oltrepò ad incrementare il numero delle vendite in bottiglia con una precisa strategia commerciale che abbraccia l’intera Italia ed in particolare il mondo Horeca. – spiega il Direttore Gallo – Solo posizionando il nostro prodotto in determinati segmenti di vendita possiamo incrementare, come obiettivo finale, la redditività sulla bottiglia stessa”.

Notevole sforzo sarà fatto anche per l’export. Poi c’è il tema del lavoro in campagna che deve essere condotto con un monitoraggio costante per garantire una materia prima d’eccellenza. Così Corrado Gallo: “L’attività commerciale dovrà necessariamente essere supportata dai soci con un’operatività minuziosa in vigna. Questo significa non stravolgere il loro lavoro quotidiano, ma innescare una serie di buone pratiche che porteranno inevitabilmente ad avere un’uva qualitativamente migliore. Insieme cercheremo, attraverso un lavoro certosino nei vigneti ed una cura nei processi lavorativi in cantina, di innalzare il livello dei vini ottenuti”.

Il Presidente di Terre d’Oltrepò, Enrico Bardone, entra nel merito della scelta di Corrado Gallo, enologo
di origine altoatesina, con una lunga esperienza tra le bollicine di qualità del Trentino. “Abbiamo raggiunto la quadra dopo settimane di valutazione dei tanti curricula arrivati per coprire le due importanti posizioni scoperte – aggiunge Bardone -. Corrado Gallo ha una notevole esperienza nella produzione e nell’imbottigliamento di vini fermi e di spumanti Metodo Classico. Ha avuto anche lunga esperienza nella gestione tecnica e amministrativa della Cantina di Roverè della Luna, di cui è stato Direttore Generale dal 1994 fino all’arrivo presso la nostra cantina. Il suo curriculum ha evidenziato punti di forza che ben si adattano alle esigenze della nostra realtà, siamo quindi ben felici di averlo in squadra e saprà sicuramente distinguersi per le sue peculiarità di manager e tecnico nel settore vino”.

Corrado Gallo ha scelto l’Oltrepò Pavese con la consapevolezza di avere a che fare con un territorio dall’enorme potenziale. “Proprio così – spiega il neo Direttore Generale – Queste colline sono altamente vocate alla viticoltura di qualità e così ho intrapreso questa nuova strada. Attraverso un lavoro condiviso con tutti, dai soci agli enologi, dai commerciali ai tecnici fino a chi si occupa di amministrazione, potremo ottenere risultati ottimali per rilanciare una cantina che rappresenta un enorme patrimonio economico e sociale per l’intero comparto oltrepadano”.

Gallo continua: “Al di là delle questioni di cronaca che hanno offuscato l’immagine di Terre d’Oltrepò negli ultimi dieci anni, lavoreremo per restituire il giusto riconoscimento a questa realtà. Sono convinto che il territorio vada rivitalizzato con la compartecipazione di tutti gli attori che insistono nel comparto vino e Terre d’Oltrepò dovrà svolgere, in quest’ottica, un ruolo cruciale per l’importanza storica, economica e sociale che rappresenta. Cercherò di trasferire questi stimoli alla nostra compagine sociale per avviare un percorso che ci porterà a garantire la giusta e necessaria redditività alla bottiglia”.

BARBERO E DILERNIA ALLA GUIDA DELLE CANTINE DI BRONI E CASTEGGIO
Nel frattempo si è insediato da qualche settimana anche il Responsabile di stabilimento di Broni, Giacomo Barbero. È un enologo di provata bravura, con un trascorso già a Terre d’Oltrepò e con una lunga e positiva esperienza in Oltrepò Pavese presso blasonati brand del territorio. La responsabilità dello stabilimento della storica Cantina di Casteggio è, invece, affidata all’enologo, Pietro Dilernia.

LINEA LE FATE: CINQUE METODI CHARMAT CHE RAPPRESENTANO L’OLTREPÒ PAVESE
Il Presidente Bardone: “Offrono la qualità garantita dall’esperienza pluridecennale della Cantina di Broni nell’ambito della spumantizzazione” Debutta la linea Le Fate, cinque metodi charmat prodotti dalla storica Cantina di Broni. Il nome prede spunto da una selezione della Cantina La Versa di Santa Maria della Versa, oggi brand di proprietà del gruppo, che a metà Novecento aveva messo sul mercato una linea di charmat che andava ad affiancarsi alla più rinomata produzione di Metodo Classico. Una scelta che vuole guardare al passato per evidenziare l’esperienza della cantina in questo settore e, allo stesso tempo, vuole proiettare la produzione verso il futuro rivolgendosi ad una fascia di mercato più moderna e giovanile.

“Sono cinque spumanti freschi e seducenti – spiega il Presidente di Terre d’Oltrepò, Enrico Bardone – che offrono la qualità garantita dall’esperienza pluridecennale della Cantina di Broni nell’ambito della spumantizzazione”.

Sono stati presentati metodi charmat in purezza da vitigni Pinot Nero, in versione anche rosato, Riesling e Moscato. Ed una versione Extra Dry. Sono vini ideali per accompagnare i momenti di festa, prodotti che esprimono le caratteristiche del vitigno. Al palato risultano morbidi, con una buona freschezza e una buona sapidità.

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