Peste Suina. E’ partita da Val di Nizza la prima operazione di contenimento dei cinghiali nella zona di ripopolamento e cattura di Poggio Ferrato

VAL DI NIZZA – Cinque cinghiali abbattuti e che ora saranno controllati per verificare se sono stati colpiti dalla peste suina. E’ partita da Val di Nizza la prima operazione di contenimento dei cinghiali nella zona di ripopolamento e cattura di Poggio Ferrato che ha riguardato la zona boschiva tra Monte e Poggio Ferrato, nel territorio comunale di Val di Nizza. Le operazioni coordinate dalla Polizia provinciale al comando di Mauro Maccarini ha visto per circa 7 ore all’opera una ventina di cacciatori che hanno abbattuto 5 animali.

Saranno ora le autorità competenti a stabilire se questi cinghiali sono sani o se sono stati colpiti dalla peste suina. Se non risulteranno infetti, come è presumibile, potranno essere consumati, come da disposizione firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana negli 11 comuni che fanno parte dell’area di restrizione della caccia.

L’operazione è stata coordinata da Maccarini e sul posto erano presenti anche il sindaco di Val di Nizza Franco Campetti e il presidente dell’Atc 5 di Varzi Gabriele Scabini. Quella di ieri è stata la prima di una serie di battute che verranno effettuate sul territorio nella Valle Staffora a confine con il Piemonte e che dovrà portare all’abbattimento di circa 300 cinghiali.

Il tutto fino all’installazione di una recinzione che limiti il passaggio di cinghiali dalla zona di restrizione II (area infetta) verso i territori in zona di restrizione I, nelle aree ad ovest del Torrente Staffora. Fino a che non sarà posizionata questa rete, disposta da Regione Lombardia, gli interventi saranno limitati al prelievo in forma selettiva (sia in attività venatoria, che in controllo).

Nelle aree ad est del torrente Staffora, l’attività venatoria sarà consentita esclusivamente in forma selettiva, mentre l’attività di controllo sarà consentita sia in forma selettiva, che con il metodo della girata con un solo cane limiere. I capi abbattuti potranno essere destinati all’autoconsumo esclusivamente all’interno della stessa zona di restrizione e solo se risultati negativi ai test di laboratorio per ricerca del virus della peste suina.

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