La campagna vaccinale anti-influenzale è terminata da alcuni mesi ma non c’è stato il compenso remunerativo che spetta di diritto ai medici di base

VOGHERA La campagna vaccinale anti-influenzale è terminata da alcuni mesi ma i medici di base non hanno ancora visto un euro. A segnalare questa inadempienza da parte dell’Ats di Pavia è il dottor. Michele Grandi, medico di Medicina generale di Voghera che si fa portavoce anche di numerosi altri colleghi cittadini che si trovano nella stessa identica situazione.

“Come ogni anno – afferma Grandi – noi medici di base somministriamo i vaccini anti-influenzali ai nostri pazienti, sia in ambulatorio che a domicilio in caso di intrasportabilità dell’assistito. La campagna vaccinale, che richiede un notevole impegno in fatto di tempo e risorse, si svolge nei mesi autunnali e invernali, e si conclude generalmente tra dicembre e gennaio”. E fin qui tutto bene, ma a fronte della somministrazione dei vaccini non c’è stato il compenso remunerativo che spetta di diritto ai medici di base.

“Negli anni scorsi – spiega infatti Grandi -, puntualmente l’Ats ci erogava il dovuto compenso, una volta espletate le procedure tecniche per la rendicontazione. Quest’anno, ciò non è ancora avvenuto e sinceramente non riusciamo a capire il perchè di questo ritardo”. Grandi prima di polemizzare ha voluto comunque chiedere delucidazioni in merito. “Ho chiesto spiegazioni all’Ats – prosegue il medico vogherese – e la risposta è stata che non si è ancora conclusa la fase di rendicontazione da parte di tutti i medici”. Un risposta che non ha per nulla soddisfatto i medici vogheresi.

“Non mi sembra una giustificazione plausibile” conclude il dottor Grandi, che lancia anche un appello ad Ats Pavia: “è prima di tutto una questione di rispetto che Ats riconosca economicamente il nostro impegno oltre che tenere fede agli accordi sindacali erogando quanto ci spetta, tanto più che anche noi dobbiamo far fronte alle spese, sempre maggiori, connesse alla nostra attività professionale”. Le organizzazioni sindacali che sono venute a conoscenza di quanto accaduto promettono battaglia anche perchè prima della campagna vaccinale erano stati presi accordi ben precisi tra medici, sindacati e Ats.

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