L’ultima crudeltà, il nuovo romanzo di Maria Rosa Donati. Sarà presentato sabato 2 aprile all’Enoteca Solo Giorgi di Canneto Pavese

CANNETO PAVESE – Un libro giallo o meglio un noir, ma anche una sfida con il lettore che, come in una partita a scacchi con l’autrice, è chiamato a indovinare la soluzione finale della vicenda. Stando al fianco dell’impareggiabile commissario Andrea Damiani. È questo L’ultima crudeltà, il nuovo romanzo, edito da Guardamagna Editore in Varzi, della scrittrice Maria Rosa Donati, che sarà presentato sabato 2 aprile, alle ore 16, presso l’Enoteca Solo Giorgi di Canneto Pavese.

«In questo nuovo romanzo – spiega la Donati – ritroverete come protagonista l’affascinante commissario Damiani. Chi ha letto i miei precedenti romanzi lo ha conosciuto come un investigatore sopra le righe che si avvale, oltre che dei classici metodi di indagine, anche delle percezioni paranormali di cui è dotato. Un poliziotto che, pur essendo razionale, sa quando farsi guidare dall’istinto; un uomo che conosce l’animo umano ed è consapevole che talvolta i mostri non si nascondono dentro gli armadi, ma nel cuore delle persone».

La calma di un tranquillo paese viene squarciata da un efferato delitto: un’amica d’infanzia del commissario viene barbaramente assassinata e ciò indurrà il poliziotto a tornare al borgo natio per smascherare il crudele omicida. Una cappa di sospetti cala sui vari personaggi, mentre una catena di delitti segue il primo. Gloria Giordano, la bellissima donna uccisa, non ha nemici, non si può pensare che qualcuno l’abbia voluta morta. Benvoluta da tutti, vive in una comunità di gente tranquilla all’interno della quale pare impossibile dimori un feroce assassino. Coadiuvato dalla psicologa e sensitiva Elisa de Tallis, di cui peraltro è segretamente innamorato, Damiani si sentirà in dovere di assicurare il colpevole alla giustizia, tuffandosi con tutta la sua buona volontà e perspicacia in un’impresa per niente facile.

Maria Rosa Donati, che è nata in provincia di Pavia nel 1962 e vive sulle colline dell’Oltrepò con il marito e un cane, mantiene viva l’attenzione e la tensione del lettore sino all’ultima pagina, accompagnandolo tra quelle “brave persone” che mostrano una facciata perbene che non corrisponde alla realtà delle loro vite. Il vaso di Pandora verrà scoperchiato pagina dopo pagina.

Ma chi è per la scrittrice il suo personaggio protagonista? «Questo abile ed integerrimo poliziotto – conclude la Donati – è entrato nella mia vita, le sue indagini mi girano nella mente chiedendo di venir messe per iscritto e io sono con lui, vivo insieme a lui le stesse tensioni, i sospetti e traggo di conseguenza le medesime conclusioni. Anche in questo romanzo intendo mostrare come il Male abbia mille volti e spesso si nasconde dove meno ce lo aspettiamo: ogni vita cela un mistero, ogni essere umano è potenzialmente capace di uccidere, il lato oscuro del nostro animo può emergere in qualsiasi momento spingendoci ad azioni malvagie».

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