Dal tutto esaurito alla marea di disdette. Nel giro di una settimana la variante Omicron sta rivoluzionando quello che era una capodanno sold out in Valle Staffora e sul crinale dell’Appennino

VARZI – Dal tutto esaurito alla marea di disdette. Nel giro di una settimana la variante Omicron sta rivoluzionando quello che era una capodanno sold out in Valle Staffora e sul crinale dell’Appennino, come non si ricordava da anni. E invece come una mazzata per gli operatori turistici dell’alto Oltrepo è arrivata questa variante del Covid che ha portato disdette in tutti i locali. Disdette che variano dal 50 al 60% delle persone che avevano già prenotato da mesi per cercare di accaparrarsi un posto per il cenone dopo che nel 2020 tutto era saltato a causa proprio del diffondersi del Coronavirus. Gli operatori che avevano già acquistato materie di prima qualità da servire per il cenone ora si ritrovano a fare i conti con tanti clienti che sono obbligati a stare chiusi in casa.

All’albergo ristorante Appennino Pavese del Brallo di Pregola gestito da Michela Alpegiani si festeggerà ma solo con una cena un po’ più abbondante del solito. “Niente musica, niente balli per evitare la diffusione dei contagi – sottolinea la titolare del ristorante -. Purtroppo a inizio dicembre avevamo smesso di prendere prenotazioni in quanto il locale era già tutto esaurito ma ormai, da una settimana a questa parte sono in tanti a disdire le prenotazioni. Ho interi tavoli che sono stati cancellati perchè i clienti sono a casa con il Covid. Faremo una cena tradizionale”. Non va meglio alla Pernice Rossa di Menconico, posta a ridosso del Passo della Scaparina, gestito da Barbara Toti. “Dopo un Natale passato in tranquillità – sottolinea la titolare – purtroppo da qualche giorno stanno arrivando numerose disdette da parte di clienti che sono a casa con il Covid o che stanno trascorrendo il periodo di quarantena. Alcuni tavoli sono già riuscita a rimpiazzarli ma per altri non sarà facile. Proprio per evitare problemi – conclude Barbata Toti – abbiamo deciso già da tempo di non suonare musica e abbiamo distanziato il più possibile i tavoli per garantire la tranquillità di tutti”. Anche a Casanova Staffora, all’Albergo Ristorante Staffora di Luca Gandolfi la situazione legata alle prenotazioni è stata sconvolta dal diffondersi in Italia di Omicron.

“Avevamo tutto esaurito sia al ristorante sia per quanto riguarda le camere di albergo – spiega Gandolfi – nel giro di pochi giorni sono arrivate tantissime disdette al punto che oggi abbiamo una riduzione di clienti che varia dal 50 al 60%. Una cosa mai vista in precedenza e che ovviamente va a segnare negativamente quello che era il trend della nostra struttura dopo un anno già difficile sempre legato alla pandemia. Purtroppo questa è stata una mazzata per tutti noi che speravamo in queste feste di riuscire a rifarci dopo mesi e mesi di lavoro a singhiozzo che va avanti da oltre un anno a causa del Coronavirus”. Anche più a valle la situazione è critica. Al ristorante Pineta di Danilo Nembrini a Fortunago si parla di disdette che vanno dal 50 al 60%.

“Per il cenone di Capodanno non avevamo il pienone in quanto in molti aspettavano a prenotare proprio per vedere com’era la situazione epidemiologica. Eravamo a circa 60 persone prenotate ma ora, quasi tutti i giorni arrivano disdette e i posti prenotati si sono ridotti ad una trentina – sottolinea lo chef Nembrini -. Purtroppo dopo un anno buttato al vento per il Coronavirus anche queste feste sono state martoriate dall’impennata dei contagi causati dalla variante Omicron”.

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