“Anche se non ti conosco”: 23 interviste a pazienti trapiantati, un racconto, tante foto a cura del giornalista Matteo Colombo. La presentazione del libro sabato 18 dicembre al Tennis Club Pavia

PAVIA – Pavia. Anche se non ti conosco: è questo il titolo del libro edito dall’associazione “Trapiantami un Sorriso”, scritto dal giornalista Matteo Colombo, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della donazione degli organi.

Realizzato anche grazie al co-finanziamento della Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia e alla generosità della professoressa Anna Chiodini, il volume sarà presentato sabato 18 dicembre, alle ore 11, presso il Tennis Club Pavia (in via San Lanfranco).

Interverranno i medici e i volontari dell’associazione che dal 2011 organizza eventi e iniziative a favore della donazione degli organi e che l’anno scorso, allo scoppio della pandemia, è stata protagonista di una straordinaria raccolta fondi per le Terapia Intensiva del Policlinico San Matteo. Molti soci di “Trapiantami un Sorriso”, del resto, sono dottori che operano nell’ospedale pavese, esperti di trapianti, dal cuore, ai polmoni, al rene. Insieme ai pazienti trapiantati, hanno voluto esprimere, in una sorta di antologia, un sentimento comune: il desiderio di dare voce a chi è morto donando gli organi e salvando, quindi, altre vite. Perché, come ha detto Paolo Geraci, presidente dell’associazione, «c’è più vita nel corpo di un morto che nel cranio di molti viventi».

Alla presentazione assisteranno alcuni dei 23 pazienti la cui testimonianza è raccolta in quest’opera, sigle e gruppi di volontariato e ha dato la sua adesione anche uno dei soci fondatori, il cantante Drupi.

,Lo scrittore, giornalista e direttore del settimanale diocesano Il Popolo Matteo Colombo

«Quando, nel gennaio del 2000, ci preparavamo a effettuare il primo trapianto di rene, nessuno di noi immaginava che da quel giorno, per ogni trapianto, saremmo stati testimoni di quel difficile momento in cui il dolore della perdita si mescola alla gioia del dono, le lacrime alla speranza, la disperazione alla gratitudine» – ha spiegato il dottor Massimo Abelli, responsabile UOS Trapianto di rene del San Matteo. E il Policlinico ha condiviso le finalità dell’iniziativa con la presentazione scritta a quattro mani dal direttore generale Carlo Nicora e dal presidente Alessandro Venturi.

Infine, a raccontare come si è sviluppata la stesura del volume, che sarà in futuro distribuito da “Trapiantami un Sorriso” per finalità benefiche di raccolta fondi a sostegno della sua mission, è chi l’ha curato: Matteo Colombo, direttore del settimanale Il Popolo.


L’equipe chirurgica durante un intervento di trapianto

«“Trapiantami un Sorriso” è un’associazione di volontariato costituita con atto notarile il 6 aprile del 2011. – ha sottolineato Colombo – L’idea nasce dal forte desiderio di tre noti imprenditori nell’ambito vinicolo, i fratelli Brega di Montù Beccaria, di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito al tema della donazione degli organi e di supportare le attività di trapianto presso il Policlinico San Matteo. Contagiato da questo entusiasmo, un numeroso gruppo di persone appartenenti a vario titolo alla società civile ha aderito alla proposta. Negli anni, grazie al costante e profuso impegno dei suoi volontari, “Trapiantami un Sorriso” ha supportato e portato a termine molti progetti di differente natura (sensibilizzazione, clinica, ricerca, assistenziale): il libro è uno di questi».


Paolo M. Geraci, presidente di “Trapiantami un Sorriso”, con il Dr. Massimo Abelli e Drupi, uno dei primi sostenitori dell’associazione

«Viene dato alle stampe a 20 anni + 1 di attività del Centro Trapianti di Rene del San Matteo. – ha concluso l’autore – Ma, forse, questo non è solo un libro. È un luogo capace di custodire numerose testimonianze. Contiene un mio racconto inedito e 23 interviste a pazienti trapiantati (trapianto di rene, cuore, polmoni) provenienti da varie zone d’Italia, dalla Sardegna alla Liguria, dalla Campania alla Lombardia. Le loro parole sono, in realtà, un ricordo e una dimostrazione di gratitudine nei confronti dei loro donatori».

FOTO COPERTINA – Personale sanitario del Policlinico San Matteo con alcuni pazienti trapiantati: la foto è stata scattata nel giugno del 2020 quando, dopo il primo lockdown causato dal Covid, nell’arco di dieci giorni sono stati effettuati sei trapianti

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