Un aeroporto che diventa molto di più. Parla Gian Luca Canobbio… a capo della sua nuova avventura targata Hangar 18-21

di STEFANIA BERTONAZZI


Hangar 18-21: chi, quando e come è stata pensata questa nuova avventura e perché. Ne parliamo con Gian Luca Canobbio che è nel settore automotive praticamente da sempre, inizialmente nelle quattro ruote, in Pirelli, in veste di manager del settore motorsport (girava il mondo in veste di responsabile) e poi, appunto, nelle due ruote, come istruttore e creatore delle scuole di brand. Suo figlio Marco ha già lavorato nell’ambiente nonostante la giovane età, 25 anni. Si è fatto le ossa presso BMW Italia e, ereditando l’entusiasmo paterno, oggi è l’anima giovane di Hangar. 

“L’aeroporto è sempre stato nei miei pensieri – sottolinea subito Canobbio -, tanto che è stata sede in passato della prima azienda che fondai. Si tratta di una location veramente suggestiva, un incrocio perfetto dei diversi mondi legati ai motori. Volare e guidare una moto sono due massime espressioni di libertà. Per dare vita a questa avventura, nata all’inizio del 2021, ho voluto con me innanzitutto mio figlio Marco, un generatore instancabile di idee e progetti. Oltre a un team dinamico di professionisti del settore moto e della comunicazione. In primis Luca Marcotulli, pilota di Enduro plurititolato tutt’ora in attività, istruttore senior e coach. È lui il punto di riferimento per i nostri corsi e giornate di training. La comunicazione e gli eventi, invece, sono affidati a Sara Fiandri e Federica Meacci, fondatrici dell’agenzia milanese Mamimò Creative Agency. Abbiamo inoltre una media partnership con Wheelz, web-mag di stile e motori, guidato da Gilda Dota. È questo il team grazie al quale Hangar 18-21 organizza Corsi di Enduro per neofiti e professionisti, giornate di training dedicate ai team, eventi per aziende del settore e non, e molto, molto altro”.

Perché questo nome e perché in quel determinato luogo? “Hangar 18-21: siamo in un aeroporto e la nostra sede è un hangar a tutti gli effetti. 18-21, invece, è la misura degli pneumatici delle moto da Enduro”. E in che cosa consiste realmente ed in che cosa differisce e primeggia rispetto a realtà analoghe? “Siamo una pista di Enduro, prima di tutto. Una delle pochissime legalmente autorizzate. E poi una scuola. Il nostro è un metodo ipercollaudato, messo a punto dopo anni di esperienza nel mondo delle scuole Enduro specialistiche e maxi-Enduro: negli ultimi 20 anni sono stato istruttore BMW Academy e fondatore della prima scuola Honda. L’ultima esperienza in ordine cronologico invece è quella della Triumph Academy, che aveva sede proprio qui nel nostro territorio. All’Hangar proponiamo corsi one-to-one e di gruppo, stiamo sviluppando i corsi kids per l’autunno e avremo spazio anche per le quattro ruote… pane e offroad, insomma”.

A chi è rivolto , quali sono le partnership e le collaborazioni? “L’Hangar è aperto a tutti coloro che amano l’offroad in ogni sua declinazione. L’ambiente è familiare e divertente, accogliente e stimolante. Abbiamo atleti e appassionati di ogni età che qui possono venire tutti i giorni: la nostra pista infatti è aperta 7 giorni su 7, dalle 9 alle 19. Stiamo sviluppando proprio in questi giorni una serie di collaborazioni per la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Vi terremo informati!”.

Quali sono i sogni che sperate di realizzare con questa nuova realtà?

“Continuare a crescere con la passione e la serietà che ci contraddistinguono. Aprire sempre più a nuovi appassionati. Lavorare con i professionisti fornendo loro la possibilità di sfruttare tutto l’anno un percorso di training in linea con le loro esigenze. Affermarci come punto di riferimento dell’offroad e come amplificatore delle realtà caratteristiche dell’Oltrepò tra gli appassionati del settore. Continuare a innovare e stimolare un mondo da troppi anni statico. Non sogniamo. Vogliamo fortemente che Hangar 18-21 continui ad essere un moltiplicatore di possibilità legate anche allo sviluppo del territorio. Per questo valorizziamo al massimo i nostri partner di zona per quanto riguarda il food e l’accoglienza. La vera crescita è possibile solo tutti insieme”. 

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