Vartweek: a Varzi si accende l’arte

Anteprima Vartweek (dal 20 giugno 2021) è un progetto occasione di sviluppo e coinvolge un borgo che si attiva con il suo percorso multisensoriale. “Annunciamo e attiviamo un ricco palinsesto promotore di cultura e di sviluppo” dice il sindaco di Varzi Giovanni Palli


Era in programma ad Aprile 2020, ma il Covid-19 ha solo rallentato un percorso già attivo. La Pandemia ha alimentato l’attesa e da giugno, a Varzi, scatta Anteprima Vartweek 2022. Quattro giornate per attivare i sensi: da metà giugno (comunicazione), 20 giugno (laboratori e incontri – spettacolo) con gli artisti internazionali Stefano Bressani ed Emanuele Servidio, la Masterclass per i ragazzi e la Masterclass Perle d’Oltrepò a cura del Consorzio Tutela Vini OP.


Due artisti-testimonial internazionali ci guidano nell’anteprima di un percorso d’arte e contemporaneo in tutti i sensi, per quello che diventerà un appuntamento annuale con un’eco multisensoriale che continua. Dopo il lancio digitale nel mese di giugno, domenica 20 a Varzi nel centro storico e nelle piazze medioevali (Piazza Umberto I e Piazza Aldo Moro), a partire dalle ore 11:30, si alza il sipario su Anteprima Vartweek. 

Ad accendere i sensi interverranno i maestri Stefano Bressani (arte contemporanea per la vista e il tatto) ed Emanuele Servidio (tenore, per l’udito, ma anche il gusto e l’olfatto) con un programma in collaborazione con i Consorzi Tutela Vini Oltrepò Pavese e Salame di Varzi Dop che coinvolge anche i ragazzi. Il progetto / percorso ha un sottotitolo che spiega, forma e informa: Vartweek è “impara l’arte e sarà il tuo mestiere”.

«Abbiamo avuto pazienza – spiega Giovanni Palli, sindaco di Varzi – e non abbiamo mai perso l’entusiasmo con il quale avevamo progettato questo evento nel 2019. Varzi vivrà dunque la sua Anteprima Vartweek annunciando un ricco palinsesto sensoriale che ci condurrà a vivere giornate “di meraviglie e di esperienze”, di laboratori, di racconti fra storia e futuro dei nostri luoghi, occasione di turismo e di sviluppo. L’arte diventa sviluppo anche economico oltre che culturale e coinvolge un borgo che si attiva con il suo preciso percorso multisensoriale. Siamo pronti a vivere questa esperienza e a farla vivere a chi ci verrà a trovare».

«Il programma coinvolge testimonial di spicco e gente normale. I più giovani come i meno giovani. Insomma, un percorso multisensoriale per tutti i target possibili: capace di coinvolgere soprattutto la gente curiosa che ha voglia di vivere nuove esperienze, di cultura e di gusto. – dice l’assessore alla cultura Federica Lazzati – Inizia un percorso che è destinato a seminare emozioni sul filo della storia, pensando anche al futuro».

Varzi con Vartweek accende dunque l’arte in tutti i sensi! Per iniziare a promuovere l’appuntamento annuale che si organizzerà nel 2022, prepariamo la strada dei sensi con un percorso contemporaneo multisensoriale. Impara l’arte e sarà il tuo mestiere. Il 20 giugno 2021 un artista contemporaneo, Stefano Bressani e un artista lirico, Emanuele Servidio, attiveranno Vartweek con due incontri – esibizioni di sicuro effetto. Coinvolgendo Varzi e la comunità montana pronta a ragionare e promuovere il progetto che caratterizzerà per sempre questi luoghi ricchi di storia ma anche di dna artistico.

VARTWEEK 2022 sarà il “fuorisalone” di Milano Art Week e lo sarà nel borgo medievale di Varzi nell’Alto Oltrepò Pavese, è un percorso contemporaneo che risveglia l’identità di un luogo valorizzando i suoi antichi mestieri che hanno un collegamento con la parola ARTE.

VARTWEEK è alla sua prima edizione e si colloca come una rassegna di interesse sovraregionale sia per il posizionamento geografico del territorio sia per l’alleanza tra città metropolitana/Borgo dell’Appennino di Lombardia. Si tratta di un appuntamento annuale ed ogni anno verrà proposta una diversa chiave di racconto. Il progetto intende comunicare Varzi come meta turistica perfettamente tagliata sul turismo esperienziale, sfruttando la sua identità legata all’arte e ai mestieri di un tempo che, se interpretati con passione unendo tradizione ed innovazione, diventano occasione di sviluppo. VARTWEEK con un taglio giovane e aperto ai laboratori artistici cade nella stessa settimana di Miart a Milano, dedicata quest’anno a livello internazionale all’arte contemporanea: Artweek. 

Con questo riverbero artistico ed in un rapporto speculare tra la città metropolitana e cosmopolita con il borgo appenninico lombardo, il Comune di Varzi lancia la sua prima edizione di VARTWEEK – posizionandosi come un polo culturale nell’Appennino delle 4 province (Alessandria, Genova, Piacenza, Pavia) con una proposta creativa ed innovativa: per sei giorni sarà possibile incontrare nei luoghi culturali e nelle sue vie, artisti di strada e partecipare a laboratori: di pittura, di musica, di letteratura, persino di gastronomia artistica. 

Un’occasione di incontri, scambi culturali, formazione, promozione turistica. La connessione culturale artistico e turistica esperienziale con la rassegna milanese rafforzata nella sua essenza – l’arte contemporanea – dalla presenza a Varzi dal testimonial che trasformerà VARTWEEK nella sua residenza d’artista e lavorando live aprirà il suo laboratorio ad un’esperienza collettiva. La sua opera, infatti, resterà un germoglio d’arte contemporanea per le edizioni successive.

VARTWEEK fa rivivere le vie del centro storico – i portici dell’antico commercio rimasti intatti con le loro antiche cantine aperte sulla via del sale – luoghi di vita, di mestieri e di arte che un tempo erano propulsivi per vitali scambi commerciali e culturali e che sono ancora oggi capaci di fare germogliare nei giovani una passione per l’arte e i mestieri di ieri e di oggi. 

Lanciata digitalmente il giorno nella prima decade di giugno 2021 l’anteprima vivrà alcuni momenti emozionanti organizzati nel centro storico di Varzi domenica 20 giugno 2021, prossime tappe d’arte: 23 giugno e 24 luglio.

I TESTIMONIAL D’ARTE

Per attivare tutti i SENSI di Vartweek arriveranno l’artista Stefano Bressani: padre fondatore di una tecnica unica dell’Arte Contemporanea ovvero quella delle “sculture vestite” (http://www.stefanobressani.com). Nel corso della rassegna varzese racconterà di fondamenti della residenza d’artista nel borgo di Varzi, sulla scorta della pratica storica che erano soliti utilizzare gli artisti per capire a fondo il contesto in relazione al quale svolgere la propria opera, dove svilupperà una opera di arte contemporanea en plein air dedicata al Comune di Varzi ed appartenente al progetto “SKULTOCITY”, che vede già coinvolte le città di Amsterdam, Matera, Montecatini Terme attraverso la realizzazione di una serie di “sculture vestite” frutto di una rivisitazione delle diverse città secondo la sensibilità e creatività dell’artista.

Per completare emozionando il percorso multisensoriale arriverà uno spettacolo di successo come “Vino è Lirica”, con il tenore Emanuele Servidio, nativo dell’Oltrepo Pavese, è sempre stato interessato all‘arte del canto fin da giovanissimo. Intraprende gli studi presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con la M° Rita Orlandi Malaspina, si perfeziona poi con il soprano Giovanna Casolla, e il Contralto Bernadette Manca di Nissa e segue alcuni corsi con i tenori Rockwell Blake, Giorgio Merighi e Carlo Bergonzi.

Vince alcuni prestigiosi concorsi lirici, fra i quali il premio speciale “Francesco Siciliani” per giovani promesse della lirica e premio Gigli nel mondo. Debutta nel 2007 nel ruolo di “Cavaradossi” nella Tosca di Puccini e da quel momento diventa protagonista di opere, come: Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Forza Del Destino, Madama Butterfly, Bohème, Trovatore, Adriana Lecouvreur, Attila, Macbeth, Aida, Carmen etc. Si esibisce nei più famosi teatri in Italia e all’estero, con opere e concerti.

Si dedica poi al progetto da lui ideato “FROM ITALY WITH LOVE”, uno show “crossover” e multimediale, tra opera, canzone popolare e rock, che lo vede protagonista in teatri e lussuose navi da crociera, con il quale ha già conquistato con la sua musica oltre un milione di spettatori in tutto il mondo. Il maestro propone un format emozionante con “Le più famose arie d’opera e romanze dedicate al vino.” Gli artisti che andranno in scena sul palco accanto al Municipio di Varzi con il tenore Emanuele Servidio saranno: Serena Rubini – Soprano, Livia Hagiu- Violino e Andrea Albertini- Pianoforte e Direttore Musicale.

ANTEPRIMA VARTWEEK inizierà alle 11:30 di domenica 20 giugno 2021, con laboratori, masterclass e un incontro talk aperto sull’arte contemporanea con Stefano Bressani: nel corso di questo incontro pubblico, l’artista racconterà come si svolgerà il suo nuovo percorso artistico, con un dialogo aperto con Varzi per scoprire il luogo dove opererà l’artista secondo il format stesso di Bressani che “vive e cammina nel borgo”.  A luglio Stefano Bressani tornerà con la sua opera che è una porta aperta su Vartweek.

MUSICA MAESTRO! A seguire, per un coinvolgimento totale dei sensi, la piazza sarà animata da “Vino è Lirica”, un programma pensato per l’occasione dal maestro Emanuele Servidio, con artisti di assoluto livello, che porta en plein air la lirica nel suo repertorio più “popolare” e la serve con calici di vini tipici e a denominazione coinvolgendo il Territorio anche in questa “arte”. 

Il programma prevede brani d’opera ispirati al vino, composti da grandi autori del passato, e non solo, per la gioia degli eno-appassionati che avranno la possibilità di apprezzare melodie e rime che affondano le radici nella storia dell’umanità. 

IL CAST DI VINO E’ LIRICA

ANDREA ALBERTINI | Nato nel 1966, il Maestro Albertini si è diplomato in pianoforte presso il conservatorio “N. Paganini” di Genova con il maestro Danilo Macchioni. Ha ultimato i corsi di Organo e direzione corale presso la Scuola Diocesana di musica sacra di Tortona con il maestro G. Scappini, il corso speciale per collaboratori al pianoforte con il maestro R. Cognazzo ed il corso di direzione d’orchestrapresso l’Accademia Musicale Pescarese con il maestro Antonio Cericola e con il maestro Paolo Ferrara presso il Conservatorio di Alessandria e nell’ambito del festival Barbaresco Musica. E’ pianista accompagnatore del coro “G. Verdi” di Pavia.

Come direttore del coro “Bandello” di Castelnuovo Scrivia ha approfondito gli scritti sacri del tortonese Lorenzo Perosi. Ha collaborato con la scuola di perfezionamento vocale e scenico del Mezzosoprano Franca Mattiucci, con la quale ha già partecipato alla realizzazione di diverse opere liriche e concerti anche con importanti solisti (P. Cappuccilli, R. Lantieri, F. Mattiucci, K. Johanson, M. Alvarez, K. Ricciarelli, G. Zancanaro, P. Ballo…) e per prestigiose sedi in Italia e all’estero (Teatro dell’Arte di Milano, Società del quartetto di Milano, Duomo di Milano, Sala Grande del Conservatorio di Lussemburgo, Festival verdiano di Vigevano, Premio Violetta di Parma, Teatri civici di San Marino, Ferrara, Pavia, Tortona, Soresina, Boario Terme, Circolo Donizetti di Bergamo). Ultimamente collabora come direttore con l’“Orchestra Classica di Alessandria”, con la quale ha registrato in prima assoluta la “Messa n. 7” di C. Gounod e l’inedito “Magnificat” per tenore, coro e orchestra di L. Perosi.

LIVIA HAGIU | Nasce a Bucarest (Romania) nel 1976, torinese d’adozione. Consegue il diploma di violino nel giugno 1995 presso il Liceo Musicale “George Enescu” e la Laurea in violino nel giugno 2000 presso l’Università della Musica di Bucarest con il massimo dei voti e la lode. Già da studente, collabora con l’Orchestra Jeunesses musicales e la “Bucarest Young Symphonic Players” con la quale partecipa ad una tournée in Svizzera nel 1996 ed incide un CD. Partecipa nel 1998 e 1999 al Festival Internazionale di musica da camera del Novecento a Ruse (Bulgaria).  Ha tenuto dei recital da solista in diverse sale da concerto di Bucarest: Salone del Liceo di musica “G. Enescu”, Sala “C.I.Nottara”, Aula Magna della facoltà di Diritto. Dopo la laurea collabora con la prestigiosa Orchestra Filarmonica di Bucarest e con l’Orchestra da camera nazionale della Radio rumena. Frequenta corsi di perfezionamento conseguendo diversi diplomi di merito a Lanciano, Riva del Garda (col maestro Domenico Nordio) e alla Hochschule di Trossingen (Germania). La sua versatilità la porta a suonare nel 2000 con il prestigioso storico gruppo rock inglese “Deep Purple” in una tournée di 22 concerti che spazia in tutta l’Europa. Molto nutrita è l’attività concertistica anche in Italia sia come solista, sia in formazioni cameristiche ed orchestrali (Orchestra Pomeriggi Musicali, Orchestra Filarmonica Novecento del Teatro Regio di Torino), che l’ha portata ad esibirsi in numerose ed importanti sedi concertistiche europee. Da ricordare la recente esibizione come solista in sala Verdi presso il Conservatorio di Milano nei concerti Brandeburghesi di Bach e la tournée 2009 in Austria e Germania con le soliste dei Rondò Veneziano.

SERENA RUBINI | Dopo aver intrapreso, sin da giovanissima, lo studio della chitarra classica e successivamente del pianoforte, affiancherà ad essi la frequentazione della “Corale Polifonica G.B Viotti” per poi intraprendere lo studio del canto. Quest’ultimo si concretizzerà con l’ammissione al Conservatorio “G. Cantelli” di Novara, nel quale ultimerà il percorso di studi nel 2011, conseguendo la Laurea in Canto Lirico. Intraprende l’attività concertistica dall’anno 2002 sino ad oggi ed essa comprende recital di musica lirica e collaborazioni con corpi corali e bandistici con i quali ha potuto affrontare estratti da opere liriche di un certo calibro, quali Traviata e Rigoletto, e varcare la soglia di Teatri importanti come il Teatro Regio di Torino e il Teatro Comunale di Cervia. Ha debuttato il ruolo di “Serpina”,nell’opera Serva Padrona di G.B. Pergolesi e si prepara ad affrontare un nuovo ruolo, quello di “Livietta” nell’opera Livietta e Tracollo del medesimo compositore. Uno degli ultimi impegni l’ha vista come protagonista nel dramma sinfonico “Socrate”, scritto dal compositore francese E. Satie. Unitamente all’opera anche il repertorio sacro e quello cameristico sono di suo interesse e, oltre a preferire le romanze scritte da uno dei massimi compositori italiani Francesco Paolo Tosti, ha potuto spaziare attraverso musiche di Chopin, Schumann, Schubert, Listz e molti altri. Allo studio costante affianca inoltre le  Masterclass tenute da interpreti del calibro di Teresa Berganza, Linda Campanella e Mariella Devìa.

ANTEPRIMA VARTWEEK ATTIVA TUTTI I SENSI:

VISTA, UDITO, OLFATTO, GUSTO, TATTO

 L’anteprima della prima edizione della rassegna “VARTWEEK” si inserisce nell’ambito della rassegna internazionale ARTWEEK che è presente in Italia, anche grazie alla collaborazione di Regione Lombardia, nella rassegna di arte contemporanea Milano ARTWEEK altro appuntamento annuale.  Tale iniziativa è in linea con le direttive del PRS della IX Legislatura di Regione Lombardia, l’art. 2, comma 4 dello Statuto di Regione Lombardia e con l’art. 7 dello statuto dell’Ente poiché permette di valorizzare il patrimonio culturale del borgo medievale ed al contempo stesso dar vita ad una contaminazione tra arti, mestieri e tra città/campagna in un rapporto speculare. VARTWEEK, infatti, intende svilupparsi come un fuorisalone, immerso nell’Appennino di Lombardia e nell’atmosfera magica di un borgo medievale di Varzi ad 1h da Milano e Genova, che si posiziona come “spoke” esperienziale, di interesse regionale, della rassegna internazionale MilanoARTWEEK.

Il borgo di Varzi per sei giorni – ma con un’eco annuale – sarà un centro artistico – culturale dove immergersi nell’arte(contemporanea e non) e nei mestieri attraverso gli incontri ed i laboratori di pittura, di musica, di letteratura e gastronomia artistica che si articoleranno nel corso della rassegna settimanale nei luoghi della storia locale (chiese, palazzi, cantine, botteghe), nelle sue vie, torri, portici e piazze. La rassegna, sia per la natura dei propri ospiti di livello nazionale ed internazionale sia per la sua collocazione nelle rassegna ARTWEEK, intende avere un respiro sovra-regionale poiché veicolerà i propri messaggi e la propria programmazione artistica esperienziale sia agli avventori della “rassegna madre” Milano Artweek ed il suo pubblico internazionale, ma anche la gente dell’Appennino delle 4 province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), per un appuntamento culturale degli appennini che intende fissarsi nel tempo avvenire.

Non solo una “rassegna temporanea” quindi, ma una sperimentazione di contaminazione di arti e mestieri lombardi che intendono interagire e valorizzare le peculiarità della Regione, promuovendo il suo territorio e la sua storia, le sue eccellenze artistico culturali, in modo di poterne aumentare l’attrattività del luogo, a livello nazionale ed internazionale grazie alla presenza di artisti e testimonial di fama internazionale.

Vartweek intenderà promuovere ed articolare inoltre, in collaborazione con gli artisti ed artigiani coinvolti nonché con i partecipanti più attivi ed interessati allo sviluppo laboratoriale dell’iniziativa, una programmazione artistica territoriale nel corso dell’anno con la collaborazione dei centri di competenza (già coinvolti in attività nella rigenerazione artistica delle botteghe storiche del Comune di Varzi) e costruendo le migliori condizioni per far nascere ed attrarre imprese culturali e creative nel territorio dell’Appennino Lombardo per la tutela e valorizzazione dei beni culturali. Varzi, inoltre, è comune capofila di SNAI, Strategia Nazionale Aree Interne, programma a valere sulle politiche di coesione promosso da Agenzia per la coesione e Regione Lombardia: l’obiettivo è quello di puntare sulla valorizzazione culturale dell’Alto Oltrepò attraverso interventi infrastrutturali sul borgo di Varzi e di definizione di una strategia turistica.

Inoltre per lo sviluppo della prima edizione della rassegna si è sviluppato un preliminare confronto sull’articolazione dell’iniziativa con l’assessorato regionale alla Cultura volto alla condivisione dei valori promossi da Regione Lombardia e concordi con le finalità dell’evento quali la valorizzazione del territorio e la reinterpretazione del comune di Varzi come spazio di creatività che rafforzi un filo rosso ideale di matrice artistica e creativa tra il centro metropolitano di Milano ed aree rurali ricche di storia, cultura, tradizioni come il borgo medievale di Varzi.

VARTWEEK è un progetto sperimentale e creativo che nasce dalla necessità di rilanciare la creatività insita nella storia del borgo medievale di Varzi, crocevia di storie, popoli e culture, che si destreggia lungo una linea del tempo ideale tra arti e mestieri. Le politiche di sviluppo turistico attive stanno rilanciando Varzi in un contesto scenario sovra-regionale grazie ad un potenziamento dell’offerta turistica esperienziale e la valorizzazione del patrimonio delle conoscenze tradizionali (mestieri) e del patrimonio artistico-culturale presente nel territorio. Il progetto pertanto, sull’onda lunga di un rinnovato fermento, nasce quale “spin-off” creativo della Strategia turistica dell’Appennino Lombardo. 

La rassegna vuole permettere di innescare segnali di futuro e creatività sia attraverso le attività esperienziali che permettono di innescare momenti di co-creazione tra pubblico e maestri d’arte o di bottega sia attraverso la ricostruzione di fili rossi tra realtà artistiche e creative, interne o esterne all’area, con l’Appennino Lombardo.

In questa direzione si colloca una attenzione speciale al coinvolgimento delle associazioni culturali del territorio che negli anni hanno sviluppato con sapienza e costanza una offerta artistica di spessore ed un coinvolgimento emotiva della rete di artisti e professionisti che sono legati, per motivi artistici, personali, culturali o anche solo empatici, al borgo medievale di Varzi e con esso ingaggiano idealmente questa nuova avventura densa di creatività ed esperienze.

Il territorio, con questo processo di cooperazione, diventa quindi il luogo di contaminazione artistica e creativa dentro una narrazione innovativa del territorio che si colloca come il fuoriporta della città metropolitana ricostituendo un rapporto simbiotico che vive nella memoria dei tempi.  Tutto ciò sarà reso possibile attraverso dal lavoro di un comitato artistico che, condividendo la stesura del programma, il suo sviluppo e comunicazione, prevedrà il coinvolgimento di realtà pubbliche e private proprio con la finalità di riconnettere tutti i fili che la creatività dirompente di VARTWEEK permetterà di riportare dentro uno scenario collettivo.

Un particolare connubio dell’iniziativa sarà riservato al match sensoriale tra gusto ed olfatto attraverso il coinvolgimento di due eccellenze del territorio che accompagneranno l’intera rassegna come il Consorzio Tutela Vino Oltrepò Pavese ed il Consorzio di tutela del Salame di Varzi D.O.P. che parteciperanno essi stessi a questa contaminazione sensoriale creativa.

E concludiamo con un commento dell’Assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia, il PROF. STEFANO BRUNO GALLI: “Desidero congratularmi con il Sindaco – nonché Presidente della Comunità Montana – Giovanni Palli, con l’Assessore alla Cultura Federica Lazzati e con tutta l’Amministrazionemunicipale di Varzi, per questa proposta culturale innovativa e anche molto interessante e suggestiva. Regione Lombardia sostiene con convinzione VartWeekper l’elevata qualità degli appuntamenti proposti e per la sua impostazione di fondo che consiste nel creare sinergie e inedite forme di collaborazione con una pluralità di soggetti territoriali. Il principio guida di questa rassegna è la certezza che solo la cultura sia la leva privilegiata per ricomporre la socialità disgregata dalla lunga stagione pandemica. Non solo, ma sta dietro a questa bella manifestazione l’idea – da me sostenuta da anni e condivisa sino in fondo – che la cultura sia un eccellente volano per lo sviluppo economico e sociale del territorio, che è una costruzione sociale. Si configura infatti come un investimento nelle attività economiche e produttive e nel capitale sociale, offrendo intelligenti occasioni di crescita e di sviluppo su entrambi i fronti. Con VartWeek, Varzi rivendica – e con grande senso di responsabilità – la sua vocazione a imporsi quale epicentro e guida delle comunità che insieme costituiscono l’Alto Oltrepò pavese. La collaborazione con la settimana milanese MiArt crea una eco inattesa e quasi esotica, ampliando i confini e il concetto stesso di “fuorisalone” nel senso di una Lombardia plurale e integrata nel segno della cultura. Complimenti e in bocca al lupo”.

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