Gli agriturismi lombardi potranno svolgere il servizio di mensa durante il periodo dell’emergenza sanitaria

La Regione Lombardia rende noto che gli agriturismi potranno svolgere il ‘servizio di mensa’ durante il periodo dell’emergenza sanitaria. L’attività potrà essere svolta dalle aziende già titolate alla somministrazione di alimenti e bevande, in seguito a una preventiva comunicazione al Suap del comune (pertanto senza presentazione di un’ulteriore Scia) e senza necessità di integrazione dei codici ATECO.

“Sono 1.688 – ha dichiarato l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Fabio Rolfi – gli agriturismi attivi in Lombardia. Si tratta di uno dei comparti più colpiti dagli effetti economici della pandemia. La Regione nei mesi scorsi ha sburocratizzato il sistema, rendendo strutturale la possibilità di fare servizio di asporto e delivery ed è intervenuta a sostegno della liquidità di queste aziende con 6.500 euro a fondo perduto”. “Per effettuare il servizio mensa – ha spiegato – sarà necessario stipulare contratti o convenzioni di somministrazione con le ditte e i pasti dovranno essere erogati in via esclusiva ai dipendenti delle stesse”.

Dovranno essere riportati per iscritto, in un apposito elenco, i nominativi dei lavoratori che usufruiscono del servizio. I contratti stipulati con le ditte dovranno essere esibiti alle Forze dell’ordine in caso di controllo, unitamente all’elenco dei nominativi dei dipendenti che usufruiranno del servizio. “Si tratta di luoghi – ha sottolineato l’assessore – con spazi adeguati, che possono offrire il servizio in totale sicurezza”. “Avevamo chiesto un chiarimento alla Prefettura in merito all’interpretazione della norma – ha concluso Rolfi – ed è arrivata la precisazione definitiva”.

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