Allargamento Consorzio, per Terre d’Oltrepo è la svolta per rilanciare il mondo del vino oltrepadano

BRONI – La notizia dell’allargamento del consiglio del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese a 21 membri è stata accolta positivamente, come una svolta, dai vertici della cantina Terre d’Oltrepò. In questa decisione il presidente Andrea Giorgi ci vede una maggiore partecipazione del territorio nelle scelte determinanti, ma soprattutto un modo concreto per ascoltare le istanze che arrivano da più parti. In attesa del nuovo corso del Consorzio che sarà chiamato ad esprimersi a fine mese, il presidente Giorgi commenta così questo primo cruciale passaggio: “Sono convinto del fatto che inizia una nuova era per il territorio. Abbiamo dimostrato con fatti concreti come la nostra cantina abbia lavorato per un obiettivo comune a favore dell’Oltrepò vitivinicolo, ovvero aumentare la numerosità dei soci all’interno del Consorzio e, di conseguenza, la partecipazione. La nostra cantina, in questi anni del nuovo corso, è il luogo ideale del confronto fra tutti i viticoltori ed in particolare è il baluardo dei produttori di uve dell’Oltrepò Pavese”. Il presidente Giorgi pone le basi ad una serie di priorità necessarie per il salto di qualità del territorio. “Sistemata la governace – spiega – occorre raggiungere nuovi traguardi circa il prezzo delle uve mentre la redditività delle aziende agricole va sicuramente aumentata. Sono più che mai convinto che il valore aggiunto della filiera debba essere ridistribuito anche agli agricoltori e non solo agli industriali”.

Con la commercializzazione della Selezione Cotarella di La Versa, la cantina ha messo sul mercato una serie di diverse tipologie di vino perché è convinta che l’Oltrepò non debba solo essere espressione del Pinot Nero. Così Giorgi: “Il territorio deve investire anche sulle produzioni che da sempre lo hanno caratterizzato e possono costituire un trampolino di lancio sui mercati internazionali. E’ giunto il momento di investire maggiormente sul nostro Pinot Grigio Doc che nasce da uve straordinarie che non hanno eguali in nessuna zona d’Italia. Può essere il biglietto da visita ideale per fare breccia nei mercati americani e inglesi. Non possiamo dimenticare poi il Riesling Doc, un’uva vituperata da tutti ma che con il giusto investimento in comunicazione e in promozione può dare soddisfazioni in termini di mercato”. L’attenzione del presidente Giorgi ricade poi sulle uve a bacca rossa. “In questo contesto di valorizzazione dei vitigni più rappresentativi  – spiega – non possono mancare Croatina e Barbera, le cui uve regalano vini straordinari e moderni, in linea con le nuove tendenze del mercato e dei winelovers. In questa direzione deve andare essenzialmente anche una revisione dei disciplinari di produzione che dovranno avere la forza di valorizzare queste uve. Ritengo che questo sia l’obiettivo primario che dovrà porsi il futuro consiglio del Consorzio”.

Il presidente Giorgi ritorna sulla novità positiva dell’allargamento del consiglio del Consorzio a 21 soci: “Con questa scelta, oggi, l’Oltrepò ha dimostrato che l’unione d’intenti è possibile e percorribile. Ora, senza se e senza ma, è il tempo di farsi avanti per attrarre investimenti di risorse pubbliche e private, per investire nel territorio oltrepadano, una realtà vitivinicola che ha prospettive di crescita che altri non hanno assolutamente. La strada è stata tracciata…”

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