Gli Alpini di Fortunago hanno reso omaggio ai Caduti nella ricorrenza della battaglia di Nikolaiewka sul fronte russo

FORTUNAGO – Il Gruppo Alpini di Fortunago “Aristide Nassano” con il suo Capo gruppo , Cesarino Chiesa e i suoi colleghi alpini Camerini Marziano, Schiavi Beniamino, Camerini Giacomino , Nembrini Adelchi, hanno reso omaggio ai Caduti nella ricorrenza della battaglia di Nikolaiewka, avvenuta il 26 gennaio 1943 sul fronte russo. Nel corso della commemorazione è stata data lettura del testo diramato dal Presidente della sezione di Pavia dell’Associazione Nazionale Alpi, Carlo Gatti. Gli Alpini hanno depositato un omaggio di fiori al monumento ai caduti posto sulla Chiesa Parrocchiale di Fortunago. Erano presenti il sindaco di Fortunago, Pier Achille Lanfranchi e il parroco Don Fabien Niyonkuru e i volontari della Protezione civile comunale

Nel ricordare la battaglia sul Don e di Nikolaiewka , come ha ricordato il sindaco Lanfranchi “ove l’eroismo della truppe alpine, caratterizzò quella tragica ritirata di Russia che vide oltre 40 mila soldati caduti o dispersi. Oggi nel ricordo del valore e del sacrificio dei Caduti , onoriamo la loro memoria”. Sulla linea del Don era schierato il Corpo di Armata composto da tre divisioni Alpine rimase a difendere la linea, per coprire la tragica ritirata delle altre forze armate: la Tridentina , la Cuneense e la Julia.

Mentre le divisioni della Fanteria si stavano ritirando, il Corpo di Armata alpino mantenne le posizione sul Don, nonostante l’accerchiamento delle divisioni corazzate russe, per poi ripiegare su Nikolajewka. Un evento drammatico , costellato da episodi di grande valore e di grande solidarietà in cui 40 mila Alpini si batterono eroicamente per 15 interminabili giorni e per 200 kilometri. La battaglia più sanguinosa fu combattuta sulle alture di Nikolajewka in Ucraina. Nikolajewka era l’ultimo sbarramento sovietico per bloccare la ritirata delle forze dell’Asse, già duramente provate dai combattimenti e dal gelo.

L’arduo compito di sfondare le linee russe asserragliate dentro la città venne affidato agli Alpini della Tridentina. Nonostante le ingenti perdite italiane, la battaglia rappresentò un successo per le nostre forze armate. Al temine degli scontri, la neve era tinta di rosso e su di essa giacevano senza vita 30 mila alpini e molti feriti. Fra gli Alpini che presero parte a questa battaglia, si ricordano Giulio Bedeschi, don Carlo Gnocchi e Mario Rigoni Stern, che descrisse quest’episodio nel suo romanzo “il sergente nella neve”, che fu riadattato teatralmente negli anni nostri. Purtroppo però questa è solo la storia di una minima parte dei combattenti italiani nella campagna di Russia. Solo una minima percentuale fece ritorno alla fine della guerra.

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