Dagli showroom milanesi alla forneria di famiglia. Caterina Turrone ha rivoluzionato la torta di mandorle varzese

VARZI – Dopo la laurea all’Accademia di Brera, la specializzazione al teatro la Scala e aver lavorato in alcuni showroom della moda milanese ha deciso di tornare alle origini impegnandosi nell’attività di famiglia: l’antica forneria pasticceria Azzaretti. Caterina Turrone, 35 anni, in poco tempo, ha fatto fare un ulteriore salto di qualità ad una realtà molto conosciuta in tutta la valle e non solo, attraverso idee innovative.

“Sono entrata in azienda da un paio d’anni con lo spirito di mantenere fede ai valori della tradizione ma con la voglia di rinnovamento. – afferma Caterina Turrone – E quindi, con le radici ben piantate nella nostra storia ma con uno sguardo rivolto al futuro abbiamo ideato nuovi prodotti per i nostri clienti. La novità assoluta è la rivisitazione della torta di mandorle, torta tipica del nostro territorio. Siamo infatti i primi ad affiancare cacao e uvetta alla ricetta tradizionale. Poi stiamo testando diverse ricette per nuovi biscotti e collaborando con aziende, che hanno i nostri stessi valori nella produzione, selezionando ingredienti, che non solo sono realizzati con materie prime di qualità a km0, ma che sono anche etiche. Stiamo inoltre compiendo i primi passi in un percorso che ci porterà ad esportare i nostri prodotti all’estero”. La famiglia Azzaretti, porta avanti la tradizione da 60 anni, tramandando di generazione in generazione la vera ricetta della torta di mandorle dei biscotti e delle coppette di Varzi.

“La nostra storia parte da molto lontano e molto probabilmente è nel nostro dna essere panificatori. – continua Caterina Turrone – Il mio trisavolo era panettiere dell’esercito di Napoleone e i suoi figli avevano un vecchio forno all’interno del borgo medievale di Varzi dove facevano il pane e cuocevano le torte delle donne del paese. Nonno Vittorio cresciuto in questo ambiente intraprese insieme a sua moglie Piera un’attività di panettiera e pasticceria conosciuta e rinomata. Le figlie e i mariti hanno portato avanti la tradizione: zio Gianni e Papà Stefano hanno imparato dal nonno le ricette uniche ed inimitabili che contraddistinguono i nostri prodotti. Poi sono arrivata io con la voglia di far crescere sempre di più questa nostra attività. Fortunatamente qui a Varzi vedo segni di cambiamento e ottimismo: diversi ragazzi hanno aperto da poco nuove attività, altri sono tornati sul territorio aprendo aziende agricole e alcuni commercianti hanno ristrutturato i loro negozi. Noi crediamo nel nostro territori e ogni giorno investiamo tempo ed energie per portare avanti questa lunga tradizione”.

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