Anche il P.C. contro il Biodigestore di Campoferro: domenica banchetto in piazza Duomo

VOGHERA – I biodigestori sono stazioni di riciclaggio per lo smaltimento dei rifiuti organici. Una volta miscelati con batteri si ottiene il biogas (gas metano) che, unito all’anidride carbonica, produce energia elettrica oppure termica. Attualmente in Italia sono presenti circa 43 impianti biodigestori, la maggioranza dei quali dislocati nel Nord Italia. Tuttavia, molte associazioni ambientali (e non solo) criticano duramente questa nuova tecnologia e mettono in guardia le popolazioni dai rischi per la salute. Secondo i contestatori, i biodigestori non sarebbero totalmente innocui, perché il biogas ottenuto inquinerebbe, in quanto gas, e la sua combustione potrebbe dare origine a spore nocive. Inoltre, nonostante le imprese che realizzano queste opere godano di generosi incentivi statali, il concime ottenuto e successivamente sparso sui campi agricoli potrebbe avere ripercussioni molto gravi per l’alimentazione e per la salute di persone e di animali. Il progetto di realizzare due biodigestori sul nostro territorio, uno a Campoferro e l’altro a Casei Gerola, ha scatenato polemiche, critiche e la costituzione di comitati per il “NO”.

Anche la locale federazione del Partito Comunista, coordinata da Tino Achilli, si schiera energicamente contro questi progetti, la cui conferenza dei servizi (che darà il via libera o boccerà questa proposta) si terrà giovedì 12 novembre. Nel frattempo, domenica mattina dalle ore 10:00 in piazza del Duomo a Voghera, la sezione pavese del partito di Marco Rizzo volantinerà e spiegherà ai cittadini perché i biodigestori vogheresi vanno fermati. Saranno presenti anche esperti medici in materia e giornalisti di testate locali. “Questi impianti sono altamente inquinanti, portano un enorme disagio sia per quanto riguarda l’ambiente che per la nostra salute – ha dichiarato Tino Achilli – Gli scarichi emanati nell’aria si espandono dappertutto e possono coinvolgere un raggio di parecchi chilometri. Già la provincia di Pavia è in una condizione ambientale disastrosa, una delle peggiori della Lombardia, in quanto abbiamo elevati livelli di inquinamento terrestre, aereo e acquifero, il tutto perpetuato in nome del profitto di pochi. Ci sono zone del nostro territorio con una mortalità di tumori che è del 13% più alta rispetto alla media nazionale. Chi usa i rifiuti per produrre interessi economici personali deve iniziare a capire che anche loro stessi sono coinvolti in questo disastro ambientale. Bisogna cominciare a ridimensionare questi profitti e a puntare sul bene comune di tutti. Noi vogliamo una società diversa e per raggiungere questo scopo lottiamo in tal direzione”. La linea conclusiva del Partito Comunista pavese è che sul biogas bisogna “privilegiare le aziende agricole che lo fanno a misura di territorio e che rispettano l’ambiente, a differenza delle grandi imprese che, invece, inducono effetti devastanti e che speculano sulla salute collettiva”.

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