Nasce il comitato contro il Biodigestore di Campoferro

VOGHERA – Il 28 settembre è stato registrato il Comitato Tutela Ambiente – “No Biodigestore Campoferro”. Lo annuncia il Consiglio Direttivo, presieduto da Marco Simionato. Il Comitato nasce informalmente all’indomani della notizia dell’avvio in Provincia di Pavia dell’iter autorizzativo per un impianto di biodigestione con produzione biogas e upgrading a biometano, che dovrebbe sorgere in zona Campoferro.
Tale notizia, come un fulmine a ciel sereno, ha investito i vogheresi apparentemente all’insaputa dell’amministrazione locale.


“Il Comitato Tutela Ambiente viene ufficializzato oggi – dicono i rappresentanti del direttivo in coro – per presenziare e presentare osservazioni alla terza conferenza dei servizi del 27 ottobre prossimo, un passaggio autorizzativo che sembra ormai in secondo piano e forse, ultimamente, solo sfruttato per le varie campagne elettorali e poi per informare i cittadini su questo progetto che non coinvolge solo i
residenti di Campoferro, Strada Braide e l’opera Don Guanella, ma anche la vicina zona artigianale, la multinazionale Cameron e tutta Voghera”.

“La prima emergenza di cui vogliamo occuparci è l’imminente approvazione del progetto per l’insediamento di questo enorme biodigestore atto alla produzione di biometano, sproporzionato per le esigenze del territorio, che porterebbe un aumento considerevole di mezzi pesanti per il trasporto dei rifornimenti all’impianto. Questo tipo di impianti dovrebbero nascere come chiusura di un ciclo biologico, sfruttando la migliore tecnologia disponibile e progettati da professionisti
accreditati. Andrebbero quindi proposti con dei criteri ben precisi, in riferimento alle normative vigenti, in luoghi dove effettivamente rispondono a una problematica (Voghera ha già un biodigestore di Asm). Abbiamo invece rilevato vizi di forma che ci portano a desumere un disinteresse nel proporre un progetto serio e ben strutturato con un occhio di riguardo verso le circa mille persone che vivono nelle vicinanze, bensì rileviamo un unico desiderio: ricevere l’autorizzazione il
prima possibile”.


“Abbiamo capito che la politica non basta, bisogna coinvolgere le persone, bisogna avere strumenti per proteggere il nostro territorio da queste continue speculazioni. È chiaro ormai che siamo di fronte a un territorio sempre sotto attacco. Non è possibile nel 2020 scoprire dai giornali, all’improvviso, dell’avvio di un iter autorizzativo per un impianto che ha
impatto per tutta la città senza che la politica ne sappia nulla. Il Comitato nasce non solo per questa imminente minaccia, ma anche per quelle che dovessero sopraggiungere in futuro”.

Il Comitato ha in programma anche un incontro pubblico che verrà comunicato a breve sulla pagina Facebook @ComitatoTutelaAmbienteVoghera, pagina dove tutti possono informarsi e interagire per rendersi proattivi in proporzione alle proprie possibilità.

“Abbiamo bisogno di persone, il territorio siamo noi cittadini e il suo più grosso nemico siamo noi quando lo ignoriamo e ci giriamo dall’altra parte. Ci auguriamo che molte persone ci aiutino in questa battaglia perché da soli non possiamo vincerla – conferma il Comitato -. Quello che ci accomuna è la convinzione che la libertà è responsabilità e che il silenzio
equivale all’accettazione.” Insomma, non c’è spazio per indugi e tentennamenti, questo nuovo Comitato si prefigge obiettivi imminenti e futuri per il territorio e auspica l’aiuto di tutta la comunità per farlo.

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