Il Teatro Sociale di Voghera alzerà il sipario entro l’estate del 2021

VOGHERA – Entro l’estate del 2021 il teatro Sociale di Voghera alzerà finalmente il sipario. Dopo 35 anni di chiusura, i cittadini e non solo, potranno assistere a spettacoli ed eventi nello storico locale situato in via Emilia. L’amministrazione comunale, guidata da sindaco Carlo Barbieri, nei giorni scorsi, ha dato il via libera all’atto di costituzione della Fondazione del Teatro che avrà il compito di gestirlo e di creare un cartello dei grandi eventi di gala. Un progetto realizzato grazie all’ex assessore Marina Azzaretti tra le prime a credere sul teatro e al padre, Giovanni Azzaretti, a suo tempo consigliere della Fondazione Cariplo, che con 2 milioni di euro a cui si aggiungono altri 2 dell’Esselunga hanno permesso di poter concretizzare un sogno.

La STORIA – Il Teatro Sociale di Voghera sorse tra il 1842 e il 1845 sull’area delimitata da piazza Duomo e via Emilia, tra la casa Boccardi e l’attuale via Gioacchino Dell’Isola, dopo un’iniziale proposta di collocarlo nell’area di piazza San Bovo, avanzata dall’ingegner Vincenzo Pozzone, al quale la Società del Teatro aveva affidato l’incarico di studiare la miglior soluzione. Una seconda proposta di erigerlo in contrada San Bernardino, sostenuta da Francesco Porta, fu causa nel 1829 dell’abbandono di ogni proposizione per la sua realizzazione, forse per evitare i contrasti tra i soci azionisti. Ripreso il progetto sette anni dopo, si decise di scegliere l’area di via Emilia, affidando il progetto all’architetto Felice Moraglia di Lodi. Sull’elaborato del Moraglia intervennero criticamente alcuni azionisti che indussero il Consiglio di Amministrazione a modificare il progetto, affidandone l’incarico all’architetto Gioacchino dell’Isola Molo del Borghetto, che volle collocare l’ingresso sul lato di via Emilia.

L’opera fu finanziata con un sussidio di 25.000 lire, messe a disposizione dal Comune di Voghera, che si sommò al guadagno proveniente dalla vendita dei palchi, mediante estrazione a sorte tra gli azionisti. Negli anni seguenti il Municipio vogherese s’impegnò nell’ampliamento dello stabile attraverso l’acquisto delle case ad esso adiacenti. La sala teatrale, progettata per circa 1200 persone, presenta un triplice ordine di palchi, con sovrastante loggione e platea. Il piano di platea era originariamente mobile e molto inclinato, e in occasione delle esibizioni di danza era rialzato a livello. Le decorazioni della sala a rilievi dorati sono in legno e cartapesta, come pure le membrature attorno ai cassettoni del proscenio, molto simili a quello del Teatro alla Scala. I palchi, 62 in totale, sono disposti su tre ordini: 18 palchi nel primo ordine, 18 nel secondo e 20 nel terzo, a cui si aggiunge una coppia di palchi di proscenio.

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