Quadruplicamento ferroviario fra Pavia e Milano: i benifici per i pendolari dell’Oltrepo

PAVIA – Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al piano “Italia Veloce”, ovvero semaforo verde per 130 cantieri ferroviari a livello nazionale, che presto potrebbero vedere l’inizio dei lavori. Uno di questi riguarda il quadruplicamento fra il capoluogo di provincia e quello di regione, per separare il traffico suburbano da quello a medio-lunga percorrenza – in vista anche di una nuova linea S che potrebbe arrivare a Pavia in aggiunta della numero 13. L’opera avrà indirettamente benefici, in termini di accelerazione dei tempi di percorrenza, anche per quanto riguarda il nostro territorio, da sempre terra di pendolari verso la “grande mela” italiana. Stessa cosa in direzione opposta, ovvero verso Genova, grazie ai lavori già in corso per il Terzo Valico (apertura prevista entro il 2023) e il progetto del quadruplicamento della tratta Voghera – Tortona.

Molti utenti vorrebbero il prolungamento del passante metropolitano S13 fino a Voghera, ma questa ipotesi, oltre a non essere la soluzione ideale per i tanti problemi dei pendolari dell’Oltrepo Pavese, potrebbe addirittura essere un contraccolpo. Il servizio metropolitano ferroviario è stato istituito dalle allora Ferrovie Nord sul finire degli anni ’90 e dal dicembre 2004 sono state  realizzate le “Linee S”, collegamenti ferroviari tra i centri dell’area metropolitana e la città di Milano, permettendo maggiori coincidenze fra treni, metropolitana milanese e linee urbane ATM. Nel 2011 è stata inaugurata la linea S13 da Milano Nord Bovisa fino a Pavia e contestualmente è avvenuta nell’orario ferroviario una rivoluzione importante, ovvero la soppressione di tutte le fermate intermedie (compresa la nuova di Pieve Emanuele) fra Pavia e Rogoredo per tutti i treni regionali.

Tutto questo ha permesso (almeno sulla carta) una velocizzazione dei collegamenti fra l’Oltrepo Pavese e il capoluogo milanese. Se prima per raggiungere la metropoli da Bressana Bottarone o da Lungavilla ci voleva un’ora abbondante di treno, adesso ci si mette meno di 40 minuti (Bressana – Milano: 32 minuti; Lungavilla – Milano: 36 minuti). Avere il passante prolungato fino a Voghera significherebbe tornare a tempi di percorrenza superiore ai sessanta minuti d’orologio, in quanto il treno metropolitano per definizione ferma in ogni stazione (c’è da considerare che è in progetto da diversi anni anche l’apertura della nuova  fermata di Poasco – Sesto Ulteriano).

Per quanto riguarda le tratte Pavia-Voghera e Pavia-Stradella, che riguardano maggiormente il nostro territorio, i consigli per Trenord potrebbero essere quelli di migliorare l’offerta dei Regio Express da Alessandria a Milano, la cui cadenza a oggi è soltanto bi-oraria, offrire più puntualità per i collegamenti Stradella-Milano, e soprattutto ripristinare i treni regionali al posto dei bus sostitutivi, poiché questi ultimi, oltre a impiegarci più del doppio del tempo, spesso fermano per esigenze tecniche in punti lontani da stazioni e annessi parcheggi (è il caso di Bressana Bottarone, dove la fermata bus dista quasi un chilometro dalla stazione ferroviaria e dal parcheggio di Valle Botta).   

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