Sicurezza, progetti, viabilità e ferrovia: ecco la nuova Bressana

BRESSANA BOTTARONE – Da maggio 2019 Giorgio Fasani è il sindaco di Bressana Bottarone, comune di 3500 abitanti adagiato sulle rive del torrente Coppa. Già sindaco negli anni 1995-99, assessore nel decennio 1999-2009 e consigliere fino al 2014, Fasani e la sua lista “Ascoltare Bressana” alle ultime tornate elettorali ebbero la meglio sulle altre tre concorrenti. A un anno dalla sua elezione gli abbiamo chiesto bilancio e prospettive di questa nuova avventura politica. “In mezzo a tante tribolazioni direi che il bilancio di questo anno di amministrazione è positivo. Sono stati 12 mesi che ci sono serviti per ingranare: abbiamo dovuto portare a termine tutto quello che era stato preventivato dai nostri predecessori, con quello che si poteva fare con un bilancio già fatto, nonché affrontare tutte le varie vicissitudini, gli incidenti di percorso e una serie di problemi che non erano preventivabili. Credo, comunque, che ce la siamo cavata bene. Abbiamo oliato la macchina amministrativa, siamo stati attivi fin da subito e abbiamo fatto in modo che ognuno avesse il suo ruolo all’interno di una Amministrazione che vogliamo sia la più collegiale possibile”.

All’epoca del suo insediamento c’era la grana della cava di sabbia che si sarebbe dovuta realizzare in territorio comunale di Cava Manara ma, essendo al di qua del fiume Po, sarebbe ricaduta praticamente a ridosso dell’abitato di Bressana Bottarone: quel progetto, al quale voi vi eravate subito opposti, è stato cancellato definitivamente? “Siamo stati subito vigili e attenti per scongiurare quel pericolo, ci siamo attivati con qualche paese vicino (Rea, Verrua, ecc.) e a oggi con grossa soddisfazione possiamo dire che è stata accettata la nostra richiesta di cancellare quel progetto”. In tema di sicurezza, un capitolo sempre molto sentito dai cittadini, cosa avete in mente di fare per il comune di Bressana? “Grazie alla grande collaborazione con la caserma dei Carabinieri e con i vigili della Polizia Municipale stiamo cercando, anche se non è facile, di limitare il più possibile episodi come furti nelle case e scongiurare altri eventi del genere. Nei limiti del Bilancio, cercheremo senz’altro di migliore altri servizi sul tema sicurezza”.  Capitolo periferie: avete in mente progetti particolari? “Su Cascina Bella stiamo monitorando il da farsi per cercare nel tempo di riproporre il polmone verde di Bressana. Il nostro intento è di rivedere tutto il discorso delle piste ciclabili per il territorio comunale. Per quando riguarda il prolungamento della pista da C.na Bella a Rea, si potrebbe realizzare solo sull’argine del fiume Po e stiamo valutando la fattibilità, perché c’è da inserire nel discorso anche l’AIPO e con i due comuni interessati (Rea e Pinarolo Po) bisogna vedere cosa si può fare per intervenire sulla viabilità, cioè se è possibile allargare la strada intercomunale e proseguire con la pista ciclo-pedonale”.

A proposito di viabilità: la programmata sospensione estiva per realizzare lavori di manutenzione straordinaria sulla ferrovia Bressana – Broni sta vedendo Bressana colpita proprio in prima linea. Che dice la sua Amministrazione? “Fino a settembre i treni per Stradella saranno sostituiti da pullman e su questo problema ci stiamo muovendo anche come comitato dei pendolari. Con molti sindaci dell’Oltrepò Pavese ci siamo già riuniti più di una volta a Broni, comune che fa un po’ da capofila, per esaminare i problemi viabilistici e ferroviari. Abbiamo più volte richiesto un confronto con l’Assessore regionale alla viabilità ma con la storia dell’emergenza sanitaria abbiamo rimandato, ma non lasceremo nulla di intentato e sarà nostra cura andare in Regione a rimarcare i diritti della zona, perché – e lo ripeterò sempre – la viabilità ha un impatto notevole sul territorio. Parliamo di Bottarone, ma parliamo anche di Oltrepò in generale e la zona delle prime colline, con annessi problemi di spopolamento e di fuga di persone. Se non si offrono servizi adeguati a un territorio, le persone vanno via e un territorio rischia di spopolarsi”.

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